Cambiano
le strategie di conquista, le armi e il tipo di colonialismo ma l’uomo non
accenna a migliorare, rimane sempre un prevaricatore, la razza forte vince, la
debole perde.
Gli interessi economici
sono da sempre una leva straordinaria per la predazione indiscriminata oltre i
propri confini.
Oggi le nazioni
cosiddette “ricche” hanno orientato i loro interessi economici all’accaparramento
massiccio delle terre[1]
dei paesi considerati più “poveri”, il Sud del mondo, attraverso una conquista dilagante
dei terreni fertili, il land grab[2].
Uno dei tanti problemi
che attanagliano la società contemporanea è il fabbisogno sempre più crescente di
risorse, fra le quali il cibo e le fonti energetiche.
Per
garantirsi terreni fertili e risorse naturali in quantità elevata i paesi ricchi vanno alla conquista della
terra di quelli poveri, creando, di fatto, un business strategico che danneggia tutti, tranne chi, da questo,
ricava immensi profitti.
Le comunità povere
svendono porzioni del loro territorio a prezzi irrisori, dove, poi, vengono
impiantati grandi latifondi monotematici, ad esempio per il bio carburante,
snaturando l’ambiente e l’economia, oltre a ciò, il prodotto viene esportato,
lasciando un vuoto nel settore agricolo locale.
But the land grab is not agame , si legge in farmlandgrab.org.
In questo modo si creano
enormi danni sul sistema socio economico mondiale, danneggiando a micro e macro
livelli, e su medio e lungo periodo, tutta l’economia.
Quello che
viene sottolineato a più riprese è la mancanza di trasparenza e di informazione
preventiva, ossia manca la comunicazione
corretta a tutto campo, dalla spiegazione in dettaglio degli obiettivi e delle
clausole contrattuali agli scenari possibili post accordi su un asse crono temporale di lungo periodo.
La conoscenza è
fondamentale, ma il nodogordiano è chi dovrebbe occuparsene e come andrebbe fatta?
Chiaramente le goverance e le imprese che attuano
questo sistema speculativo non hanno interesse a focalizzare la problematica,
d’altro lato i governi e le comunità più povere, meno informate e costrette da
congiunture negative a trovare soluzioni “facili”, si lasciano conquistare
senza troppe difficoltà, la storia ne scrive un lungo elenco di esempi.
Il ruolo principale di
comunicazione e conoscenza viene lasciato alle organizzazioni che si occupano
principalmente del terzo settore, ma, per cambiare un sistema, e ritornare ad
uno sviluppo economico corretto, sarebbe necessario ampliare lo spettro e
collaborare a tutti i livelli per divulgare in modo chiaro e puntuale il
fenomeno in modo universale.
B. Saccagno
[1] Land Grabbing: Secondo la definizione coniata dall’International Land Coalition, l’acquisizione di terre secondo questo
sistema viola i diritti umani, perché è iniquo; manca la trasparenza a livello
di comunicazione e di contratti; non tiene conto del impatto ambientale e socio
economico che verrà a crearsi nel territorio di riferimento; non si agisce in democrazia. http://www.landcoalition.org/sites/default/files/publication/1269/12_05_GIGA_ILC.pdf
[2] La nuova corsa all’oro. Lo
scandalo dell’accaparramento delle terre nel Sud del mondo, Rapporto di Analisi di Oxfam, 22 settembre 2011 http://www.oxfamitalia.org/wp-content/uploads/2011/09/La-Nuova-Corsa-allOro-Oxfam-Italia-ok-21-09-2011.pdf
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