Co-founder di TIMEREPUBLIK
Timerepublik Vuoi spiegarci come funziona e cosa significa il suo
motto, “What’s your talent?”
«Timerepublik è una piattaforma di
social time-banking, che raggruppa in
sé, ma on line, tutte le attività
tipiche delle Banche del Tempo - gruppi di persone finora associatisi solo fisicamente -, e consente
ai suoi utenti di scambiarsi servizi in cambio di “tempo”, non di denaro.
All’interno della community, infatti, ogni iscritto può
aiutare un qualsiasi altro iscritto senza dover necessariamente ricevere un
servizio in cambio da quest’ultimo; semplicemente: chi presta le sue abilità
riceve, da chi le richiede, delle unità temporali spendibili, che vanno ad
accumularsi nel suo “portafoglio del tempo”, e tramite le quali può richiedere,
a qualunque utente della piattaforma, un supporto per ciò di cui necessita, ma
per cui non può o non vuole utilizzare il denaro.
Chi offre le sue abilità su
Timerepublik, inoltre, ha la possibilità di mettersi in luce nella propria categoria
professionale, grazie ad un accurato sistema di feedback che ci consente - chi riceve un servizio lo vota,
costruendo il profilo di chi glielo ha reso - di costruire fiducia negli utenti
e di dare forma ad ranking concreto,
che ogni utente può utilizzare anche nel mondo del lavoro, insieme od
alternativamente al curriculum vitae.
Per farla breve, siamo una sorta di “TripAdvisor
delle persone” (con le dovute
proporzioni…).
Il nostro progetto - e da qui il
suo motto - nasce dalla profonda convinzione che tutti, in fondo, abbiano un
talento, e che si debbano “soltanto” creare le condizioni per esprimerlo con
profitto, anche, e soprattutto, in un periodo di profonda crisi, non solo economica,
come quello che viviamo».
Come è nato il vostro
team e quando avete avuto l’idea di
avviare Timerepublik in Italia?
«L’idea concreta di Timerepublik nasce una sera d’estate del 2011, quando il sottoscritto, insieme a Gabriele
Donati (altro socio fondatore ed amico), decide di “incasinarsi la vita” lanciandosi
in quest’avventura.
L’ispirazione, però, risale al
2000 mentre guardavo una trasmissione della RSI (Radiotelevisione della
Svizzera Italiana) scoprii le Banche del
tempo: in un palazzo, una signora aveva bisogno di qualcuno che le
sintonizzasse i canali sulla nuova tv.
Lo fece un vicino di casa, il quale, in cambio, ottenne delle ore, che spese
immediatamente, per ottenere dalla stessa signora una torta di mele squisita… o
almeno così sembrava.
All'epoca, però, i social
network non avevano ancora fatto la loro comparsa: eravamo ancora fermi al
web 1.0, quello che distingueva nettamente produttori e consumatori di
contenuti. L’ispirazione, dunque, non prese forma per oltre dieci anni.
Nel corso del 2011, poi, incontrammo
a Padova Davide Barison (oggi project
manager di Timerepublik) che ci presentò il suo socio (nella software house Megiston) Enrico Pilotto,
e in seguito Stefano Ceschi Berrini: questi tre giovani professionisti veneti,
tutti allievi di Massimo Marchiori, padre dell’algoritmo Hypersearch, che sta
alla base di Google, andarono a
comporre il team di sviluppatori che creò
https://timerepublik.com/ .
Mia moglie è di Rovigo, e Padova
era molto vicina, in effetti…
Nell’aprile del 2012, costituimmo,
a Lugano, la società che “tiene in piedi” il progetto, Timerepublik SA, grazie all’intervento di 50, divenuti poi 80,
piccoli investitori, allo scopo di realizzare uno spazio digitale di vicinanza
e condivisione globale dei talenti.
Ad inizio 2013 - e torno a
parlare al presente, vista la vicinanza cronologica - incontro Gaetano Biondo, originario di Messina,
ma residente, per lavoro, a Lugano, che diventa la persona di riferimento (Community Manager) di Timerepublik in Italia e nel Canton Ticino.
Via, via, in questi mesi, si sono
uniti al team i Community Manager che gestiscono e sviluppano il nostro lavoro in
Brasile, Russia, Spagna e Francia (quest’ultima partirà a stretto giro)».
Il concetto di base
si avvicina molto a quello delle banche del tempo e dei sistemi barter dedicati ai professionisti, ma di
fatto quali sono, se ci sono, le differenze rispetto a questi due sistemi?
«In realtà, le Banche del Tempo non sono sistemi di baratto:
il tempo guadagnato offrendo i miei servizi ad un utente del gruppo/della community può essere speso con qualsiasi
altro membro.
Il Tempo è moneta di scambio vera e propria.
Qualcuno disse che “Il tempo è denaro”: ecco, in
Timerepublik (così come in tutte le Banche del Tempo) questa frase va presa
alla lettera.
Anzi, di più: noi consideriamo il Tempo la quintessenza
della moneta, un po’ come l’idrogeno per l’energia.
Nei sistemi di baratto, invece, io do a te tu dai a me.
I
beni e i servizi scambiati in questo modo non sono fungibili».
Il sistema barter, sostanzialmente il baratto di
tempo/professionalità fra gli aderenti ad un circuito, reale o virtuale che
sia, sta prepotentemente tornando di moda: sarà per la crisi; sarà per il
bisogno di rapporti interpersonali più diretti; sarà per ottimizzare il
rapporto costo/qualità; sarà per risparmiare; sarà il bisogno di rendersi utili
e di dare valore alle capacità personali…
I motivi possono
essere molteplici e differenti ma certamente questo sistema sta avendo successo
anche in Italia.
Tu che hai il polso
diretto della situazione, potresti farci un quadro di questa nuova tendenza,
che in realtà affonda le proprie radici nel nostro passato, nemmeno poi così
lontano?
«La crisi rappresenta sicuramente
un propellente formidabile per la diffusione della cosiddetta Sharing Economy (o Economia
Collaborativa), declinata in tutte le sue forme: sistemi di baratto, car sharing, peer-to-peer marketplaces
(ossia piattaforme in cui l’acquirente entra in contatto direttamente con il
produttore, senza alcun intermediario) e, ovviamente, Banche del Tempo.
A tal proposito, il nostro amico
Ettore Morsiani (Presidente della Banca del Tempo di Modena, estremamente
prezioso nel fornirci quelle informazioni utili a far diventare Timerepublik una sorta di plancia di gestione e contatto per Banche del tempo, associazioni non-profit, spazi di co-working, etc.) mi
ha appena fornito i seguenti dati:
• In Italia, le Banche del Tempo,
ad oggi, sono quasi 600.
• Considerata una media di 30-40
persone per ogni Banca del Tempo, vi sono circa 18-20.000 membri attivi in
questo tipo di associazioni.
• Vi sono Banche del Tempo molto
piccole (composte da circa 20 persone) e altre più corpose (Modena: 140
iscritti / Carpi: 160)».
La vostra piattaforma
Web è giovane, ma sta già riscuotendo grande successo: puoi farci l’identikit del vostro utente “tipo”, o,
per essere più chiari, chi sono i principali fruitori di questo sistema, coloro
che hanno da subito individuato le immense potenzialità di Timerepublik?
«Poco dopo il lancio di Timerepublik.com in lingua italiana
(fine settembre 2013), ci siamo avviati verso i 10.000 utenti, distribuiti in oltre
50 paesi.
Un dato impensabile un anno fa (la
piattaforma, di questi tempi, nel 2012, non era ancora stata lanciata).
In Italia abbiamo quasi 2000
iscritti, e ne siamo estremamente lieti. Benché sulla piattaforma siano
recensiti quasi 300 tipologie di servizi o talenti, come noi li chiamiamo (meccanici,
istruttori di Pilates, attori,
ballerini, contabili, giardinieri, sommelier,
cuochi, insegnanti di matematica, musicisti, etc.), i servizi più scambiati sono quelli che riguardano
programmatori, aiutanti nell’utilizzo del computer,
fotografi, traduttori, Web developer,
graphic designer, autori ed esperti
in vendite.».
Quali sono i vantaggi
e le possibilità concrete che Timerepublik offre ai suoi iscritti?
«Crediamo visceralmente che ognuno di noi abbia (almeno) un talento.
La vita e la sua quotidianità, il più delle volte, ci portano su strade
che siamo obbligati a prendere e che divergono dalle nostre passioni,
purtroppo. Ma è soprattutto dedicandoci alle nostre passioni che riusciamo ad
esprimere al meglio il nostro talento.
Timerepublik offre non una “second life”, bensì una seconda chance
di dire al mondo - anzi, di far dire al mondo, alle valutazioni e alle
referenze ottenute -: "Ehi, ma lo
sapete che sono bravo a fare questa attività?".
Timerepublik, quindi, è anche in grado di contribuire ad aumentare le
probabilità di trovare un impiego da parte di uno studente, di un neolaureato,
di un disoccupato (tra gli obiettivi da raggiungere nel 2014 c'è quello di
siglare una partnership con
organizzazioni che si occupino di risorse umane e recruitment, in particolare online),
grazie ad una visibilità notevolmente aumentata e "certificata" da
chi si avvale dei loro servizi.
Con Timerepublik, un pensionato che voglia rimanere produttivo, connesso
e, soprattutto, che voglia sentirsi utile, ha la possibilità di mettere a
disposizione il proprio talento, di prestare la propria esperienza a chi ne ha
bisogno, in cambio di socialità, del mantenimento di un ruolo attivo nella
società (l’anno scorso, a tal proposito - pochi lo sanno -, è stato l’AnnoEuropeo dell’Invecchiamento Attivo).
Timerepublik, infine, consente a professionisti particolarmente
qualificati, ma spesso con limitazioni di budget,
come co-workers, freelancers e startuppers, di cercare ed ottenere
servizi di un livello altrettanto alto, remunerandoli attraverso la risorsa più
preziosa che abbiamo: il Tempo».
Il valore tempo ed il
valore dono, intesi come donare le proprie capacità e li proprio tempo ad altri
che ne hanno bisogno, sono due elementi chiave di un sistema economico che
funziona, perché permettono di costruire rapporti e soddisfare bisogni in modo
semplice e diretto.
Purtroppo, spesso,
non vengono presi realmente in considerazione dagli economisti, se non in
maniera marginale o puramente teorica.
Vuoi darci una tua
personale definizione di questi due valori?
«Sono d’accordo con questa analisi.
E voglio rispondere non “con farina non del mio sacco”, ma
citando Teofrasto “Il tempo
è la cosa più preziosa che un uomo possa spendere” e soprattutto Seneca “Nessuno fa stima del tempo; e ne usano con
molta larghezza, come se non costasse nulla… Si scherza con la cosa più
preziosa di tutte ed essa inganna perché è cosa incorporea, perché non cade
sotto gli occhi, e pertanto è ritenuta… quasi di nessun valore”».
Quali sono i vostri
obiettivi a medio e lungo periodo?
E quale augurio fai, da co-fondatore, a
Timerepublik, per il futuro prossimo?
«Se per medio-lungo periodo intendiamo da qui a fine 2016-2018
(ovvero un orizzonte temporale di 3 anni), stiamo lavorando duramente per far
diventare Timerepublik la piattaforma di riferimento per il social timebanking a livello globale.
O, quantomeno, per farla entrare nel novero delle più
utilizzate.
Nel breve periodo, invece, una parte del team è coinvolta nel test di alcune fonti di reddito che
siano attivabili da qui a dicembre, cosicché si possano perlomeno coprire i
costi di sviluppo, senza ricorrere ad ulteriori autofinanziamenti.
Un augurio a Timerepublik da suo co-fondatore? Sa com’è,
eviterei… sono un po’ scaramantico».
B. Saccagno
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