In Italia esistono realtà
sparse a macchia di leopardo sul territorio, da Nord a Sud e da Est ad Ovest,
che hanno l’obiettivo di attrarre e
sviluppare l’innovazione e la tecnologia in chiave economica.
Si tratta dei parchi scientifici e tecnologici italiani,
riuniti, in gran parte, in un’associazione, ASPTI,
che ha la funzione di coordinare il network
dei parchi, per la circolazione del
patrimonio di saperi, di idee, di progetti e per sostenere la propulsione innovativa ed economica che sta alla base
della costituzione di questi centri.
Qual è l’idea alla base
dei parchi tecnologici e scientifici?
Quella di essere, per la
realtà di riferimento, poli propulsori che offrono spazi, servizi, consulenza,
connessioni, foundraising per la
nascita, la crescita e lo sviluppo di eccellenze
imprenditoriali, pubbliche e private, a livello di ricerca e di produzione,
che dovranno essere in grado di generare un circuito economico innovativo ed
autonomo, principalmente nei settori
della tecnologia, della green economy
e dell’ICT.
In questi “parchi” le
idee innovative possono trovare spazi e competenze per trasformarsi in realtà
imprenditoriali, inserite in un sistema funzionale integrato.
I dati aggregati a
riguardo, seppure datati,
elaborati dall’ASPTI mettono in evidenza una crescita trasversale e costante nel numero di nuove aziende insediate, di nuovi
brevetti, di progetti e di personale all’interno dei parchi
scientifici e tecnologici associati .
Purtroppo, però, manca un quadro globale effettivo ad oggi,
anche di raffronto sui progetti che si sono arenati e su quelli che invece
hanno “preso il largo”, perché sarebbe una buona cartina tornasole per misurare
in modo concreto la ricaduta socio economica dei parchi sui territori di
riferimento, su un asse crono temporale di medio/lungo periodo.
L’idea, però, è
propositiva e, soprattutto, un segno positivo in un contesto molto difficile
come quello italiano.
Nei parchi nuove realtà
aziendali, che puntano sull’innovazione
e sulla ricerca, possono trovare la chance per una start up (o per spin off), superando il gap italico dei mille ostacoli
burocratici, della difficoltà all’accesso al credito e dei costi elevatissimi
che, di fatto, possono anche diventare un fattore paralizzante.
La creatività e il know how sono punti di forza salienti in ogni momento, tanto più se critico,
riconoscerne il valore e costruire punti di interconnessione interattiva per lo
sviluppo concreto delle idee e della
qualità è un buon punto di partenza,
farlo diventare prassi è una logica razionale di economia reale.
Contatti
APSTI - c/o Polo Tecnologico
di Navacchio
Via Giuntini 13 - 56023 Cascina (PI)
Tel. (+39) 050 - 754144
Fax (+39) 050 – 754140
E-mail: info@apsti.it
Vega Park
Dietro al nome da reminescenze
Spockiane c’è uno dei più avanzati parchi tecnologici aderenti all’ASPTI il Venice Gateway for Science and Technology.
All’interno del piano di
riqualificazione del porto di Marghera
(di cui molto si potrebbe dire ma si andrebbe fuori tema) è stato inserito il network VEGA per la ricerca e l’innovazione nei settori: Nanotecnologie, ICT Digital
Mediale, Green Economy, Ambiente
e Sviluppo Sostenibile.
VEGA è una società compartecipata
da tutti gli attori in campo per lo sviluppo economico del territorio: università,
aziende, banche, pubblica amministrazione e centri di ricerca.
La sua mission è favorire il trasferimento tecnologico e le conoscenze scientifiche in
trasversale e di proporsi come incubatore di attività imprenditoriali
innovative, che abbiano un modello business
mirato alla fattibilità economica.
VEGA mette in circolo: connessioni, servizi, sostegno, ricerca, spazi, idee,
selezione, progetti, pubblico e privato, formazione e sviluppo, attraverso
processi interattivi che cercano di sommare forze, innovazione e qualità per
ottenere risultati positivi.
Una rete vera e propria che si costruisce partendo dal suo interno, non
solo con il supporto tecnico,
culturale e di know how per spin off e star up e per lo sviluppo
del progetto, ma altresì attraverso uno scambio e una circolazione di idee e di saper fare tra le realtà che vivono VEGA,
anche semplicemente mettendo a disposizione spazi condivisi per settore di coworking.
Riutilizzando
architetture industriali dismesse, che hanno perduto il loro valore produttivo,
si parte per ridisegnare il valore della
cultura lavorativa, sia essa scientifica, tecnica sia culturale, puntando
sull’innovazione, sulle idee e sulla condivisione integrata di competenze, professionalità e risorse per la competitività in campo
economico.
Innovare è oggi una necessità, fare, o meglio essere rete,
mescolando cultura e professionalità, capacità ed idee diverse, è la carta vincente per scrivere fine sulla
parabola crisi, sui cui punta l’Europa e a cui dobbiamo forzatamente tendere,
velocizzando i processi perché siamo ancora troppo in arretrato.
Creare
elementi permeabili e funzionali per l’integrazione delle risorse, a sostegno
vero di nuove realtà aziendali, è una sfida importante per facilitare
l’imprenditore nel suo percorso e per incentivare la riscoperta del valore positivo della cultura del lavoro,
che oggi si va perdendo, ad esclusivo nostro discapito.
Più di un centinaio di
piccole aziende sono insediate al VEGA, coprendo una gamma diversificata di
settori produttivi, seppure con una netta predominanza dei servizi alle imprese,
in grado, comunque, di creare interrelazioni ed integrazioni di competenze fra
queste diverse realtà professionali.
L’idea è buona, seppure
limiti e difficoltà ce ne siano e si incontrino, come afferma il direttore, Michele Vianello, nel suo appello a Passera, dove riafferma una
scarsa connessione con chi dovrebbe per definizione, il Governo, favorire la
crescita e lo sviluppo, prima di tutto, con misure concrete per l’economia.
Altro divario da superare
è la nostra arretratezza nel vasto
mondo del Web, sia come connettività sia nel suo reale utilizzo come strumento
lavorativo.
VEGA punta molto sulle tecnologie Web e mette in campo tutte le risorse disponibili, resta da
valutare quanto poi siano realmente utilizzate come strumenti per migliorare il
proprio lavoro, diminuendo sforzi e costi.
Pecche, come migliorie,
ce ne sono sempre, ovunque, ma è, di certo, un buon segnale, l’idea è buona,
passi in concreto già ne sono stati fatti, ora resta da vedere cosa accadrà nel
futuro prossimo, sperando sia un trend
positivo.
Contatti
VEGA Parco Scientifico
Tecnologico di Venezia
via della Libertà 12
30175 VENEZIA MARGHERA
via della Libertà 12
30175 VENEZIA MARGHERA
Direttore Generale
Michele Vianello
Tel. +39.041509.3013
m.vianello@vegapark.ve.it
Tel. +39.041509.3013
m.vianello@vegapark.ve.it
B. Saccagno
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