lunedì 10 ottobre 2016
Una mela al giorno... un progetto di contorno
Con le prime avvisaglie di uno strano autunno dalla veste estiva, con il profumo dei ricordi di infanzia è iniziata in concreto una collaborazione progettuale, dedicata al territorio ed allo sviluppo di processi di economia sociale compartecipata, fra Eunomica ed Abitare Insieme Odv di Varallo.
Cosa c'entrano le mele, quelle vere, profumate, imperfette e gustose, con Eunomica?
Per strani incroci territoriali Eunomica viaggia ed incontra tante realtà ed è sempre disponibile a collaborare dove c'è il desiderio di sviluppare processi di economia sociale che valorizzino le risorse, cambino il modo di vedere le cose, si avvicinino al diritto naturale ed a modi di vivere che si pongano l'obiettivo di un benessere sociale a tutto campo che non trascuri nessuno.
Oggi tante cose stanno cambiando, nei venti di bufera, nelle buie gallerie, tante piccole luci si stanno accendendo ovunque, tante belle iniziative, tanti progetti, tanti cambiamenti...
E noi ci siamo, sempre pronti a creare sinergie, energie e lavorare sulle risorse partendo da budget zero.
L'importante è avere alla base un buona idea, una progettazione sociale compartecipata e collaborativa, la voglia di fare le cose insieme partendo da valori profondi.
Ed eccoci allora a disegnare un progetto che parte da un semplice pensiero, che è una constatazione di fatto, quante risorse rimangono inespresse e sono gratuitamente disponibili ed inseribili in un circuito di scambio basato su un giusto valore (per tutti gli elementi e gli attori coinvolti nel sistema economico che si genera)?
Moltissime.
Come si fa a metterle in circolo?
Basta molto poco, a volte solo un minimo scambio di valore concreto di attività. Ed, inoltre,
esiste una rete sul territorio nazionale con tante iniziative basate sullo stesso concetto, basta disegnarne una mappa, mettersi in connessione e le risorse possono viaggiare interscambiandosi, seguendo bisogni e desideri in un percorso molto ampio che accresce tutti.
Cosa potrebbe portare?
Tanto, molto purchè si generi un sistema condiviso che superi il concetto caritativo di attesa: tutti gli attori in campo si mettono in una situazione pro attiva, il fare, avendo un ritorno misurabile che è un valore che va oltre il semplice dare/avere ma è una sinergia che innesca un meccanismo più grande che si riflette su tutta la comunità coinvolta.
L'obiettivo è un benessere psicofisico, culturale, umano e sociale che migliora la qualità della vita e ritrova le radici concrete del nostro DNA sociale e territoriale, riancorandoci a rapporti umani, culturali, economici e sociali veri per una crescita equilibrata e attenta ai bisogni di tutti (pianeta compreso).
Così, il primo passo, lo abbiamo fatto, il prossimo è già in programma...
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