"Gaudentem patrios findere sarculo
agros Attalicis condicionibus
numquam demoveas..."
Orazio, Odi
Descrizione
Si
tratta di un riso tipo basmati,
(riso cosiddetto “profumato”), riconoscibile per il chicco stretto e allungato.
Seminato in aprile 2014 e raccolto in ottobre, ha subito un trattamento di
concimazione convenzionale in agosto: è stato seminato e diserbato a mano. È stato
raccolto a macchina e successivamente essiccato ma non lavorato, conservando così tutte le glume esterne (la
lolla).
Come Associazione
Eunomica abbiamo partecipato a questo esperimento perché volevamo indagare
quella che abbiamo definito “agricoltura
residuale”: il nostro scopo era quello di capire se risultasse possibile
coltivare un campo di riso – una delle coltivazioni agronomiche più impegnative
- con impatto di energie minime e con un risultato accettabile, non avvalendoci
di coltivatori diretti ma solo di cittadini appassionati e con impiego minimo
di tempo.
Il riso ricavato, lo abbiamo tenuto poi completamente grezzo, per sperimentare piatti e ricette diversamente non realizzabili, per via della quantità di diserbanti e concimi che, di solito, rimangono sulle glume esterne e che non possono essere facilmente tolti. Questo riso non può essere definito “biologico” perché non proviene da un campo adeguato, né poteva essere sottoposto a certificazione. Nemmeno lo possiamo chiamare non trattato perché ha subito almeno un trattamento convenzionale: dato però che il numero dei trattamenti ordinari è di 14 per anno di cui almeno una decina sulle piante del riso, ci sentiamo di dire che quello che abbiamo ottenuto, è un prodotto decisamente poco trattato e adeguato ai nostri scopi. Resta inteso che non è un prodotto destinato alla vendita e che noi abbiamo ricevuto direttamente dai coltivatori che lo hanno prodotto, a titolo di “assaggio” e esattamente allo stesso titolo noi lo mettiamo a disposizione di chi vuole sperimentarlo.
Data l'integrità del chicco, i possibili impieghi in cucina sono diversi:
1) Germogli, (in insalata, minestra o
altro) siccome è presente l'embrione (il germe), si riesce ad ottenere il
germoglio come si fa con il grano o la soia;
2) Rejuvelac: si tratta dell'acqua di
vegetazione in cui si sono messi a germinare i chicchi di riso. Procedendo come
di consueto per la germinazione dei semi, dopo un paio di giorni a germinazione
avviata, si conserva l'acqua che avrà una consistenza diversa dal solito, per
le sostanze liberate dai semi e per il sapore acre e piccantino, accompagnato
da un che di frizzante. Quest’acqua di vegetazione si può usare come base per
molte preparazioni (brodi, zuppe, etc)
meglio se al freddo: ci sarà un odore pungente ma non ignoto e sgradevole a chi
è uso ai germogli da insalata;
3) Latte
di riso integrale:
si mette a bollire il riso come nella preparazione del latte di riso normale ma
avendo qui l'accortezza di togliere le scorze non appena cominciano a salire,
filtrando poi il tutto;
4)
Sfarinato (polenta, latte di riso,
minestra, etc): per mezzo di un
potente mixer (con un motore
superiore ai 500 Watt) si procede a tritare il riso. Si formerà un tritello
misto con chicchi simili a quelli brillati e diverse scorze: si può setacciare
il tutto per togliere parte delle scorze. Quello che rimane può essere
ritritato fino a consistenza farinosa oppure lasciare un titolo di cruschello
cioè con alcune scorze. Così può essere impiegato per i diversi piatti tipici
del riso tradizionale, sapendo però che il sapore di questo riso sarà molto più
forte del normale, in quanto la crusca conserva una parte di sostanza molto
profumata e, onestamente, non gradevole per tutti: il latte di riso che si
ottiene con lo sfarinato può essere ricavato a freddo e, in seguito, usato per
preparazioni vegane come minestre fredde etc-;
5) Tal
quale
(risottato o bollito): non è da tutti accettato ma è possibile anche consumarlo
così com'è, le bucce conservate integralmente non piacciono quasi a nessuno ma
va detto che possiedono una tale potere detergente sull'intero apparato
digerente (dai denti fino al colon) che non sarà inutile ogni tanto fare lo
sforzo di mangiare (forse “assumere” sarebbe più indicato) un piatto del
genere;
6) Polpette/polente/pasta/pane: insieme ad altre farine lo
sfarinato può essere impiegato alla pari di altre farine, in quantità variabile
a seconda del risultato che si intende ottenere e sempre tenendo conto del
sapore che non è veramente mai indifferente al palato
Stiamo
procedendo anche con altri esperimenti ma sono ancora troppo ai loro inizi.
Per poter parlare dei risultati: se vi interessa, vi faremo sapere.
Francesco Bernabei
Presidente Eunomica APC
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